

START UP PIU' SEMPLICI
Il decreto legge cosiddetta crescita-bis (Dl 179/2012) ha introdotto nel nostro ordinamento la nozione di impresa “start-up innovativa” e di “incubatore certificato di start-up innovative” al fine di agevolare ed incentivare, anche attraverso una peculiare disciplina dei rapporti di lavoro, la cultura dell'innovazione tecnologica. Il successivo decreto Mise 24 settembre 2014 (cosiddetto decreto incentivi) e la circolare 68032 dello stesso anno avevano dettato la disciplina de


PRIVACY, IN RITARDO UNA IMPRESA SU DUE
Italia maglia nera nel percorso di avvicinamento al Gdpr. A tre mesi dall’entrata in vigore del regolamento europeo per la protezione dei dati una impresa italiana su due non dispone ancora di un piano per adeguarsi agli obblighi in materia di privacy. Tra le principali economie dell’area Ue solo la Francia è al nostro stesso livello, la media europea è del 60% ma in Germania si arriva all’80%, nel Regno Unito al 68% e in Irlanda sono compliant tre aziende su quattro. È quant


VIDEOSORVEGLIANZA DA GIUSTIFICARE
Con la circolare n. 5 , emanata ieri, l'Ispettorato nazionale del lavoro (Inl) ha dettato importanti indicazioni sull'installazione di impianti audiovisivi e altri strumenti di controllo, ponendo l'accento sulla necessità che i limiti all'utilizzo delle varie strumentazioni siano necessariamente correlati alle specifiche ragioni giustificatrici individuate dall'impresa. Muovendo da questo assunto, l'Ispettorato afferma che, se sono effettivamente presenti le finalità che gius


IL BONUS ASSUNZIONI
La legge di Bilancio 2018, sul versante occupazionale, ha intrapreso un diverso percorso rispetto a quello seguito nel recente passato. Negli anni precedenti, l’intendimento è stato quello di incentivare l’occupazione con misure temporanee, concedendo un bonus triennale di ragguardevole spessore per le assunzioni/stabilizzazioni del 2015 e poi confermandolo per l’anno successivo, pur con una consistenza e una durata ridotte. Fino ad arrivare ai giorni nostri, in cui il legisl


LAVORATORI IRREGOLARI A QUOTA 3,3 MILIONI
La crisi ha favorito l’espansione del lavoro irregolare: tra il 2012 e il 2015, mentre sono andati in fumo 462mila posti regolari, l’occupazione irregolare è aumentata di 200mila unità, oltre 3,3 milioni. La ricerca Censis-Confcooperative presentata ieri si ferma al 2015 (ultimo dato disponibile), ma è comunque indicativa di un fenomeno, quello del lavoro nero, che sul versante territoriale - confrontando l’incidenza del lavoro irregolare sul valore aggiunto regionale - è par