

NIENTE INDENNITÀ SOSTITUTIVA SE C'E' LA REINTEGRA
Non può spettare l’indennità sostitutiva del preavviso nel caso in cui il lavoratore sia stato reintegrato dal giudice nel suo posto di lavoro e il datore di lavoro sia stato condannato a versare, sia pure a titolo risarcitorio, le retribuzione maturare dal dipendente dal licenziamento alla sentenza. È enunciando questo principio che la Corte di cassazione, con la sentenza n. 20409/17, depositata oggi, ha accolto le ragioni di una spa, la quale, dopo aver licenziato un lavora


ASSUNZIONI IN CRESCITA DI 50MILA UNITA'
Potrebbe ammontare a 775mila il numero delle assunzioni effettuate in Italia nei prossimi mesi di settembre e ottobre, 50mila in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. A dirlo è il nuovo rapporto curato dall'Osservatorio statistico dei consulenti del lavoro, intitolato “Le opportunità occupazionali dopo il periodo estivo”. L’analisi si basa sui dati dell'ultimo triennio 2014-2016, in cui si è assistito ad una significativa ripresa della domanda di lavoro, un migl


LICENZIAMENTO PER GIUSTA CAUSA A CHI INSULTA E MINACCIA IL PROPRIO SUPERIORE
Scatta la giusta causa di licenziamento per il lavoratore che reagisca a un richiamo del proprio superiore insultandolo. Lo ha messo nero su bianco la Cassazione (sentenza 20099 del 14 agosto), analizzando un caso avvenuto in una azienda del frusinate. Protagonista un operaio trentasettenne, sindacalista all'interno dell'azienda, colpevole di aver insultato e minacciato il proprio capo-reparto dopo un rimprovero per essersi allontanato dall'officina senza autorizzazione. Lice


CAMBIARE MANSIONE E' LECITO SE C'E' OMOGENEITA' SOSTANZIALE
La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 18031 del 21 luglio 2017, è intervenuta in tema di ius variandi, ossia il potere del datore di lavoro di modificare unilateralmente le mansioni del lavoratore, disciplinato nel nostro ordinamento dall’art. 2103 c.c. Tuttavia, è bene precisare che questa pronuncia si riferisce ad eventi svoltisi ben prima dell’entrata in vigore della nuova versione del 2103 c.c., pertanto l’interpretazione della Corte si fonda sulla impostazione prece